Nelle scorse settimane c’è stata una polemica su Samantha Cristoforetti e il modo in cui avrebbe portato i capelli durante un video di presentazione sulla Stazione Spaziale Internazionale. Immagino molti di quelli che stanno leggendo questo articolo l’abbiano sentita anche solo di passaggio.
Spero che ognuna delle persone che stanno leggendo questo articolo, sì, tu, parlo con te, si sia mortalmente annoiato di sentirne parlare ma sia stato attratto dal contrasto e l’assonanza tra il titolo e l’immagine in evidenza.
Per ovvi motivi non parlerò dei capelli di Samantha Cristoforetti ma tra le polemiche recenti, è quella che mi ha fatto più sorridere e dato che stavo pensando da un po’ di scrivere di questo meccanismo ho pensato di farlo ora. Ovviamente dopo che la polemica stessa è un po’ scemata.
Quello di cui voglio parlare è il fenomeno del salto sulla polemica, è uno dei tanti altri difetti del nuovo modo di comunicare utilizzato sia dai giornali che da blog, pagine Facebook, movimenti, associazioni, partiti. Io tendo a inserirlo nella grande famiglia del Click Bait, e se state leggendo questo articolo probabilmente un po’ ci siete caduti anche voi.
Il meccanismo è sempre lo stesso, come per il Jova Beach Party, qualunque dichiarazione di Greta Thunberg o di Elion Musk, tendo a dimenticare in fretta questo genere di polemiche quindi mi scuserete se non riesco a fare un elenco esaustivo delle più recenti. Lo scopo di chi scrive questo genere di articoli, spesso, non è informare o discutere sul tema ma è di ottenere un minimo di attenzione in più e spesso il risultato è una figura di melma perché ci si dimostra male informati e ci si incastra in inenarrabili battaglie nel fango. Non conta però, conta infervorare i propri lettori, scagliarli contro ad altre opinioni e infine fidelizzarli.
Nei miei articoli sulle Fake News (http://short.staipa.it/fake) scrivo tra le caratteristiche principali delle stesse questi tre punti
- Vengono raccontati aneddoti su persone o categorie per fomentare l’odio o per assegnare colpe e implicitamente assolvere le proprie
- Vengono raccontati aneddoti che sembrano dimostrare la propria superiorità nascondendo quelli che invece potrebbero dimostrare il contrario
- Vengono alterati dati su qualcosa per confermare e aumentare il dissenso verso parti avversarie
che sembrano incredibilmente calzare a pennello anche in questi casi. Prendiamo due esempi recenti: sulla storia del Jova Beach Party si sono scontrate parti contrastanti, ognuna con la propria verità cercando di denigrare le altre, addirittura associazioni benefiche che accusavano altre associazioni benefiche di non essere propriamente benefiche. Tutti però dovevano avere un’opinione forte ed esternarla. Nel caso dei capelli di Samantha invece c’era chi cercava di sminuire il ruolo di una delle donne più conosciute e stimate al mondo, chi coglieva l’occasione per del femminismo o del maschilismo spicciolo, chi difendeva a spada tratta la scienza, chi prendeva in giro la scienza, chi coglieva l’occasione per denigrare in toto il programma spaziale.
Sono Fake News? In qualche modo sì. La gran parte di queste esternalizzazioni sono giusto all’incrocio tra il Click Bait e la Fake News, vengono infervorati gli animi e polarizzate le posizioni fornendo spesso opinioni e non dati o interpretando in maniera strumentale le informazioni. Di fatto sono informazioni (o non-informazioni) che non possono essere considerate più affidabili della sparata al bar davanti a una birra e lo scopo come sempre è creare flame di discussioni, e attirare lettori. Proprio come sto facendo anche io in questo momento, non me ne voglio assolvere, anche se di lettori ne ho così pochi che questo articolo non mi farà certo sfondare nel mondo dell’informazione e non ho neppure la velleità di riuscirci.
Come proteggersi da questo? Io sinceramente evito di andare a leggere gli articoli, ne leggo massimo uno o due per capire la nuova polemica e poi semplicemente smetto di leggerli, in compenso ricordo bene chi ne parla e il più delle volte basta il titolo, o le righe di anteprima, per capire che genere di uso o abuso si vuole fare della notizia, diciamo che il salto sulla polemica tende a qualificare chi lo fa. Leggo al massimo qualcosa di qualcuno per il quale provo fiducia ma spesso neppure quello, anzi se non state leggendo questo articolo (eh lo so che se lo state leggendo non potete non starlo leggendo) vi stimo un po’ di più, ma se lo state leggendo vi ringrazio e vi apprezzo comunque.
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