Gli scienziati famosi sono soprattutto uomini.
Galileo Galilei, Isaac Newton, Albert Einstein, Enrico Fermi, Luis Pasteur, Charles Darwin… perché non ci sono donne che hanno contribuito altrettanto alla scienza?
Gabriella Greyson, fisica e divulgatrice scientifica, in Sei donne che hanno cambiato il mondo ci racconta di questo, sfatando il pregiudizio che le donne non siano adatte a questi ruoli e spiegandoci attraverso la vita di sei scienziate, dei loro successi e delle discriminazioni che hanno vissuto i modi in cui nonostante abbiano contribuito a cambiare il mondo per i più siano state dimenticate. Marie Curie (1867-1934), Lise Meitner (1878-1968), Emmy Noether (1882-1935), Rosalind Franklin (1920-1958), Hedy Lamarr (1914-2000) e Mileva Marić (1875-1948), sono le donne di cui viene tracciata la storia completa ma sono molte altre quelle che vengono citate, da Ipazia, a Fabiola Giannotti (1960-) attuale responsabile del CERN, Barbara Mc Clintock (1902–1992), Wu Chien Shiung(1912 – 1997), Vera Rubin (1928 – 2016), Jocelyn Bell (1943-), Lisa Randal (1962-) a Samantha Cristoforetti (1977-).
Un percorso utile alle donne per capire che possono arrivare ovunque con la loro forza, ma soprattutto per gli uomini perché possano comprendere che non basta una metà dell’umanità per rivoluzionare il mondo. Perfino Einstein senza Mileva Marić forse non sarebbe stato altrettanto in grado di raggiungere o propri obbiettivi.
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