Carola Rakete e la disobbedienza civile

Carola Rackete
Tempo di lettura 2 minuti

Ciò che tutti noi vorremmo è una disobbedienza civile di massa. Ma questa non può essere forzata. Deve essere spontanea, per meritarsi tale nome e avere successo.

Mahatma Gandhi

Credevo non ci fosse molto da dire su Carola Rakete e la sua disobbedienza civile. Non credevo neppure ci fosse molto da dire sulla disobbedienza civile in sé. Eppure quando si prova a parlarne con le persone reali, quelle che ci circondano, ci si trova a scontrarsi con una forma di ignoranza o di renitenza.
Frasi come “sì, capisco le persone, poverette, ma le leggi vanno rispettate”, “No no, è vero ma se ritengono che le leggi siano sbagliate devono provare a cambiarle secondo le vie giuste”. Devono, tra l’altro, non dobbiamo.
Credevo fosse oggettiva l’assurdità di non far sbarcare 45 migranti da una nave di una ONG ignorando completamente gli altri 300 circa arrivati nella stessa settimana autonomamente. Come sempre un abile mossa di distrazione operata dal nostro ministro dell’interno. Come sempre ben riuscita. Ho già parlato delle cause di questa renitenza e non è di questo che voglio scrivere.
Ci piace parlare e ricordare personaggi come Oskar Schindler, Giorgio Perlasca, Gino Bartali, le Aquile Randagie, ci sono film di successo che guardiamo considerandoli eroi.

All’epoca probabilmente erano considerati come oggi guardate Carola Rakete. Lei e tutta l’organizzazione che ci sta dietro ovviamente, perché ricordiamo che non è sola. All’epoca erano considerati persone che violavano la legge costituita, che modificavano l’ordine costituito. E non ci sono solo loro, lo si diceva in epoche remote anche di un certo Gesù, venerato da molti di quelli che oggi stanno criticando.
Eppure tutti questi personaggi ci hanno insegnato che a volte è necessario violare le leggi quando queste non vengono modificate secondo le vie corrette. La differenza tra disobbedienza civile e criminalità è la scelta consapevole di prenderne le conseguenze: Carola si è fatta consapevolmente arrestare, si farà regolarmente processare. Un criminale no.
Non vi va bene? Perfetto, in ogni caso sarà processata come voi volete. Questo che fastidio vi da? Vi da comunque più fastidio di un partito che ha rubato 49 milioni e che restituirà in comode rate senza interessi in 81 anni? Vi da più fastidio dei politici o di tanti altri criminali che restano e resteranno impuniti? Lei si farà regolarmente processare. Secondo le regole dell’ordine costituito che difendete.
Avete la possibilità di fare qualcosa che ai tempi di Oskar Schindler, Giorgio Perlasca, Gino Bartali, le Aquile Randagie, non era possibile fare. Avete la possibilità di scrivere (verba volant, scripta manent) sui social, la vostra idea. Di registrare qualcosa che un giorno i vostri figli e i vostri nipoti forse potranno cercare e rileggere. E farsi un opinione di voi. Non c’è modo di sapere che cosa le persone comuni pensassero o dicessero dei personaggi storici. I vostri figli, i vostri nipoti invece quando studieranno la storia tra qualche anno e studieranno la disobbedienza civile di persone come Carola Rakete o Marco Cappato avranno modo di “tornare indietro nel tempo” e vedere le cose che state scrivendo oggi; da che parte eravate oggi, come oggi lo facciamo costantemente dei nostri politici.

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Perché voi per loro non sarete un anonimo cittadino qualsiasi libero di dire una qualsiasi opinione.
Sarete loro padre, loro madre. Sarete i loro nonni.
E probabilmente non andranno fieri di voi.

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Questo è un blog politico. Che piaccia o no. Ma difficilmente mi si vedrà schierato a favore di un partito, o contro un partito… per partito preso.
Politica è essere o non essere razzisti, essere o non essere a favore dei diritti e delle libertà, politica è scegliere di buttare per terra una cartaccia o di raccoglierla e metterla in un cestino della differenziata, politica è scegliere tra accogliere o discriminare, sono tutte cose che non sono di destra o di sinistra, che non dovrebbero appartenere a l’uno o all’altra fazione politica. Sono “cosa pubblica”, sono bene pubblico.
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