I pirati di Silicon Valley

Tempo di lettura 2 minuti

Sull’onda delle ultime novità Apple e del successo che sta facendo vi consiglio un film interessante: I Pirati di Silicon Valley,  un film del 1999 di Martyn Burke.
A ritroso, dallo storico momento in cui le due società si sono unite, le vite parallele, le ricerche e le conquiste di due uomini che hanno rivoluzionato la scena tecnologica mondiale, autori di un’epocale trasformazione. Steve Jobs, l’inventore di Apple e Mac, e Bill Gates, il creatore di Microsoft. Ragazzi degli anni ’70, animati da un grande sogno che poi resero possibile: mettere alla portata di tutti i computer e il loro linguaggio. Un biopic assolutamente fedele alla realtà, emozionante come il più appassionante dei film di fantascienza. Perché quello che hanno fatto, prima di loro, era fantascienza.

I pirati di Silicon Valley è la cronaca romanzata di come i giovanissimi Jobs a Gates, nella metà degli anni Settanta, arriveranno a realizzare il sogno del pc in una corsa che culminerà nel 1984 con l’introduzione del popolare Apple Macintosh e del seguente trionfo (almeno momentaneo) dei sistemi operativi della Microsoft sulla Apple. Il tratto dal libro Fire in the Valley di Paul Freiberger e Michael Swaine è interpretato da Noah Wyle (il dottor John Carter della popolare serie tv E.R.), nel ruolo di Jobs (al quale somiglia davvero), e Anthony Micheal Hall, ex Brat Pack (The breakfast club), in quello di Gates. Il film viene narrato con una struttura flashback alternativamente da Steve Wozniak (Joey Slotnick), co-fondatore della Apple con Jobs e Steve Ballmer (John Di Maggio), presidente della Microsoft. Ha un andamento rapido, concitato, sempre velato di ironia. Più che spiegare i dettagli tecnici delle invenzioni dei due nerds e dei loro compagni di ventura, il film cerca di entrare nelle loro teste, giovani e arroganti abbastanza da pensare di poter trasformare la società (ci sono riusciti) e ingenui al punto di credere di poter gestire l’incredibile ricchezza e potere che sarebbe derivato loro (Gates riuscirà meglio di Jobs in questo senso.
Il film finisce però cronologicamente nel 1997, ossia prima che Jobs tornasse alla guida della Apple e prima delle grosse novità che in questi anni stanno facendo conquistare grosse fette di mercato ad Apple.
Forse bisognerebbe riscrivere il finale… o comunque un seguito. Ma meglio aspettare qualche anno.

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4 risposte a “I pirati di Silicon Valley”

  1. Avatar Ubikindred

    Già….mestizia!
    C’è da dire una cosa però: Bill Gates non ha inventato niente. Non è un inventore. Semmai un geniale imprenditore, questo sì.
    La prima versione del DOS l’ha sviluppata un altro e Gates si è limitato ad acuistarlo per 100000 dollari (che lui aveva, in quanto giovane rampollo di un danaroso avvocato) e da lì ha costruito l’impero.

  2. Avatar Ubikindred

    La “q” si è persa per strada….

  3. Avatar Stefano

    @ubikin: c’è tutto nel film non preoccuparti…

    @pagliaccetto: benvenuta/o!

  4. Avatar Pagliaccetto

    Ho letto il post sulla storia infinita…pure io mi commuovo sempre!e DEVO assolutamente leggere il libro.. 🙂
    Baci

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