Non serve il GPS per tracciare il tuo telefono.

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I casi di Covid continuano ad aumentare e la necessità di tracciare i casi si fa sempre più importante, così sono tornato a farmi un giro sui commenti di chi elogia o denigra l’app Immuni di cui ho spiegato il funzionamento e la totale non pericolosità per la privacy nell’articolo “Immuni: l’app anti Covid-19. Parliamone.” (https://wp.me/pQMJM-1UW).

Uno dei motivi più ricorrenti che ho letto e che sento è la paura dell’attivare il GPS sul proprio telefono. Premesso che immuni, come ampiamente spiegato (https://wp.me/pQMJM-1UW#NonUsaGPS) non utilizza il GPS, qualcuno teme che attivandola la batteria del telefono duri sensibilmente di meno, ma è falso. L’attivazione del GPS senza l’uso continuo da parte di una App non consuma praticamente nulla.
Il GPS è un sensore di ricezione che non invia segnali ma li riceve dai satelliti.

La paura più difficile da far passare invece è quella che Google o Apple ci spiino attraverso il GPS e che tenendolo spento siamo più “al sicuro”. Far passare tale paura raccontando che quei dati sono solo raccolti in maniera aggregata e che le due aziende non hanno nessun interesse a sapere dove sia una specifica persona ma piuttosto di capire come funzioni l’andamento del traffico, l’ammassamento in una data zona e macro dati di questo genere è ovviamente impossibile. Non perché non siano vere ma perché aprioristicamente chi crede nel complotto del controllo continuerà a crederci. L’altra strada, sempre senza mentire, è quella di ingigantire all’ennesima potenza la paura di queste persone con una semplice serie di dati, da qui questo articolo.

Non serve il GPS per tracciare il tuo telefono. Si può fare tranquillamente senza.

Qualunque telefono moderno ha sopra una quantità enorme di sensori, e una quantità enorme di controlli. Ecco qualche esempio facile con cui è possibile tracciare i vostri spostamenti senza l’utilizzo del gps:

Triangolazione delle celle telefoniche:

Le antenne all’interno del telefono hanno la capacità di calcolare la potenza delle celle telefoniche che si trovano attorno per cercare di agganciarsi alla più vicina e per mostrarvi i livelli di campo, “quanto prende” insomma. La posizione fisica delle antenne è facilmente reperibile e di pubblico dominio (vedesi ad esempio https://www.cellmapper.net/map). A questo punto una volta che si sia in grado di calcolare una distanza approssimativa da tre punti definiti, disegnando tre cerchi attorno ai tre punti, il punto in cui si incontrano indicherà la posizione del telefono con una discreta precisione. All’aumentare delle celle la precisione aumenta. Il tutto è perfettamente fattibile senza l’ausilio del GPS.

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Posizionamento delle reti wifi

La gran parte delle reti wifi del mondo ha una posizione nota. Vuoi perché il telefono di altre persone ha segnalato tale WIFI a Google o Apple per i vari servizi tipo “attiva il wifi quando sei vicino a casa”, vuoi perché di proprietà di qualche negozio, vuoi perché esistono veri e propri siti che forniscono questo genere di servizi (https://wifi.italia.it/it/, https://play.google.com/store/apps/details?id=io.wifimap.wifimap&hl=it, http://www.freeitaliawifi.it/) il vostro telefono, continua a verificare se ci sono reti libere o non nei dintorni, facendolo sa a quale rete siete vicini e di conseguenza indicativamente dove vi troviate. Lo stesso può essere fatto con dispositivi bluetooth di cui si conosca la posizione, come quelli posizionati vicino a monumenti, musei o altro per dare informazioni ai turisti.

Accelerometro, magnetometro e giroscopio

Tutti i cellulari ormai hanno questi tre sensori. Il magnetometro è quello che tutti conosciamo più semplicemente come bussola. Permette al telefono di sapere come è orientato nello spazio, l’accelerometro è uno strumento in grado di capire se il telefono è in movimento e in che direzione, il giroscopio permette di capire se il telefono viene ruotato. A questo punto possedendo le mappe di tutte le strade del mondo (Cosa grazie ai loro servizi di mappe possono fare sia Google che Apple) è piuttosto semplice stimare le lunghezze di un percorso, gli angoli di curvatura e confrontarli con le strade conosciute trovando dove sia stato svolto quel percorso. Anche senza GPS, anche senza triangolatura delle celle, come dimostrato ad esempio dal ricercatore Sashank Narain della Northeastern University (https://techstory.in/researchers-tracking-withoutgps-2018/).
Questo metodo è più o meno efficace a seconda della città in cui si è testato, ma nella pratica reale se accostato alla triangolatura delle celle diventa potenzialmente perfetto.

Avere uno smartphone significa essere tracciati

A questo punto è chiaro che già l’idea di possedere uno smartphone implica l’essere tracciabili e potenzialmente tracciati. Indipendentemente dal vostro uso di Facebook o di Google Maps o di Apple Mappe. Avete scelto di avere in tasca ogni giorno un oggetto che è in grado di tracciarvi e dare informazioni su dove siete al produttore, e non sono solo gli smartphone a farlo. Lo fanno molte automobili moderne, orologi e braccialetti smart… chi più ne ha più ne metta.

Quindi seriamente: se avete paura di essere tracciati spegnete subito il vostro smartphone e non riaccendetelo mai più. Oppure, come avete già fatto accettate il rischio per apprezzarne le potenzialità. Ogni giorno accettate il rischio di tumori alla pelle per essere più belli, accettate il rischio di rimanere schiacciati in una scatola di ferro per potervi spostare agevolmente in auto, accettate il rischio di soffrire per poter amare ed essere amati, accettate il rischio di poter essere tracciati da un social network per dire la vostra e sentirvi importanti, accettate una piccola dose di violazione della vostra privacy per farvi la tessera del supermercato, o quella del locale notturno, o per vedere su internet qualcosa, ogni giorno accettate il rischio che qualcuno legga i vostri messaggi attraverso la rete mentre li inviate o li ricevete. Il vostro posizionamento è già tracciato. Non avete nulla di cui temere che già non vi stia accadendo ogni giorno.

Se il motivo per cui non installate Immuni è la paura di dare dati a Google o Apple, quei dati li ha già anche senza Immuni, e senza GPS. Non è una scusa valida.

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Una risposta a “Non serve il GPS per tracciare il tuo telefono.”

  1. Avatar Daniele Di Muro

    C’è sempre l’app che verdura sei 😁

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