Martedì ho lavato la macchina, il giorno successivo ha piovuto ed è venuto giù il governo.
Come da copione, e come da richiesta pervenutami, come un orologio svizzero non aggiornato dopo un mese di trenta giorni eccomi qua.
Crisi di governo. Stupore generale?
Non credo. Non dirò (BLog politico, ma non partitico vi ricordo) se questo governo è salito contro o a favore della mia volontà ma dirò che non ho mai avuto fiducia, una volta viste le percentuali con le quali è salito, che avrebbe avuto la forza di rinnovare, cambiare, migliorare, fare.
Ma non è questo il punto.
Possibile? In Italia non ha più senso la politica, il governo, nulla. Sono e resto uno di quelli che dice “votare è un dovere, non ci si può lamentare che le cose vanno male e poi non fare nulla per cambiarle”. Ma cosa, chi votiamo?
Il partito A è al governo, tenta di fare una legge, nel frattempo si arriva alle elezioni, va al governo il partito B. Il partito B cerca di fare la stessa legge, il partito A si schiera contro quella legge. A priori. Quello che conta non è il bene della nazione ma buttare giù il governo opposto.
Il governo migliore risulta essere sempre il precedente agli occhi della gente. Dove per precedente non importa se fosse A o B, importa che non è quello che c’è nel momento in cui si sta parlando.
E A, o B che sono al governo? Non sanno neppure mettersi d’accordo tra di loro e si scontrano al loro interno. Così B o A possono agevolmente fare i propri interessi stando uniti. Tanto si divideranno una volta al governo.
Avanti così miei politicanti avanti così.
Propongo una “dittatura democratica” ossia mettiamo su un governo identico a quello attuale ma diamo totale potere di veto al presidente della repubblica ossia: voi decidete a maggioranza, se poi però la maggioranza non è sufficientemente larga decido io.
Candido ufficialmente il seguente elenco di persone che ritengo adatte al compito:
Personalmente sto trovandomi a guardare con un divertimento distaccato freddo e cinico i giochi dei potenti in Italia, oramai credo siamo in un punto di non ritorno, iniziato qualche anno fa quando i politici invece che dare programmi hanno iniziato a prendere in giro e insultare gli oppositori senza dir nulla di se.
Cosa possiamo fare? Come sempre votare il meno peggio e ragionare, e farsi fregare.
O cercare di creare una sottocultura alternativa a quella proposta dai media (controllati ovviamente dai governi o… ancor peggio da chi vorrebbe governare) e sperare che questo possa in qualche modo far si che le cose cambino.
Questione di cultura. Di cambio di cultura, e forse di cambio generazionale.
Forse schifati dal mondo di oggi presto cominceranno a comparire persone che vogliono sul serio cambiare le cose.
Forse.
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