San Nemo 2015 parte 1

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Credo di aver rotto la tradizione di recensire San Remo per un anno o due, forse no, non mi ricordo e non ho voglia di controllare.
Tuttavia quest’anno ho voglia di riprendere la mia BELLISSIMA tradizione di commento dei brani presenti a San Remo.
Non guardo da anni la trasmissione, quindi sono costretto a recensire in ritardo di un giorno aspettando i video su youtube.
In genere lo faccio in modo piuttosto sarcastico, questa volta vedremo.
Non so in quale ordine le prendo.

Chiara “Straordinario”: il bisognoi di mostrare cosai sa farei, con la voce (e apparentementei, somigliare ai Valeria Rossi i, per chi non ricordai chi sia i, si ascolti la vecchia, Sole Cuore Amore i, che non è l’unica cosa che abbia scrittoi) rovina una canzone che nell’insiemei, non è neppure così male. I. Capisco alla fine il tentativoi, di darci dentro con tutte le possibilità i, vocali che ha i, essendo più o meno rimasta risucchiata dalla pubblicità della Timi. Alla fine la apprezzo, nonostante tutto i, anche se non è … nulla di straordinario.
I.

Gianluca Grignani “Sogni infranti”: da quando Massimo Luca ha smesso di produrgli i dischi ha continuato a cantare la stessa canzone, questa volta è riuscito anche a stonare e fare dei vibrati alcolistici di alto livello. Credo che già che si scrive le canzoni potrebbe scriverne qualcuna che riesca a cantare. Potrebbe anche smettere di far finta di essere rock. Decisamente mi delude, nonostante i primi album (quelli prodotti da Massimo Luca) erano dei gran begli album, di allora è rimasto solo l’animo depresso.

Alex Britti “Un attimo importante”: non posso non dire che la voce di Arisa che presenta è terribile, somiglia a nonna papera, ma non ha molto a che fare col brano. La chitarra di Alex mi fa venire sempre la pelle d’oca, un mostro. Peccato per l’impressione che canti fuori tempo rispetto alla sua stessa chitarra, il brano mi sembra interessante nonostante i tentennamenti vocali e le stecche qua e là non poco frequenti. Se è un festival della canzone per me questo brano dovrebbe arrivare in finale, se è un festival dei cantanti… a volte penso che Alex dovrebbe scrivere brani, suonarci la chitarra e far cantare qualcun altro.

Malika Ayane “Adesso e qui”: colgo l’occasione per dire che comunque la Marrone è un camionista. La voce di Malika è sempre spettacolare. Non sopporto il suo modo di cantare, ma questo è assolutamente gusto personale, personalmente però mi piace la sua mimica. Tornando al brano lo trovo interessante, non troppo uguale alla media, non troppo fuori dai canoni sanremesi, non direi ci siano gravi stecche, anche verso metà brano mi sono addormentato sulla tastiera. La candido come possibile vincitrice dell’edizione per il giusto rapporto tra vocalità e banalità. Potrebbe meritarselo.

Dear Jack “Il mondo esplode”: sento parlare da un po’ di questo gruppo, ed ammetto che non ho mai avuto alcun interesse ad informarmi su di loro, credo di aver fatto bene. Con un cantante leggermente stonatino, forse non troppo leggermente, sono la banalità disarmante. Ormai hanno esportato nel mondo quello che chiamavo “Rock Veronese” perché dieci anni fa tutti i gruppi rock di Verona facevano sta cosa, ora mi sono tragicamente accorto che posso chiamarlo “Rock banalitaliano”. Prendi un gruppo rock di minori di 25 anni in Italia e quasi sicuramente sarà indistinguibile. Prendi una chitarrina elettrica che fa due note di contrappunto alla voce, frasi banali come “niente è per sempre” e parole “mondo”, “esplode”, “cerca”, “senso”, “viaggio”, “cielo”, “aria” mettili in frasi fintointellettualpoetiche, intro un po’ basso, ritornello con la voce alta che sale e scende ed hai fatto il gruppo.

Lara Fabian “Voce”: Cesare Cremonini ha fatto bene a specificare di non aver scritto lui questo brano. Canzone estremamente e banalmente sanremese. Forse potrebbe vincere questa in quanto uguale a decine di altre che hanno vinto, non capisco la scelta di farla cantare ad una persona che non pronuncia correttamente l’italiano ad un festival della canzone italiana, ma probabilmente continua sulla linea politically correct che ha fatto scegliere un presentatore di colore e una valletta transessuale (ah non era la valletta quella transessuale??!). Non riesco ad aggiungere altro su questo brano, ma se vince… siamo proprio banalitaliani. Comunque tecnicamente bravetta la cantante, anche se andrebbe meglio come corista.

Nek “Fatti avanti amore”: Arisa che urla Nek mi ha fatto prendere un colpo. Lui ci riprova con la musica da gggiovani, e un nuovo look alla “the rasmus”, il giro di base del brano sarebbe stato quasi degno di Corona o di ICE MC nei primi anni 90, oggi temo non vada più, e temo non sia mai andato con un cantato del genere. Stecca abbastanza spesso. Mi spiace perché Nek avrebbe anche una bella voce, solo che i pezzi che canta… non li apprezzo a fondo. Le sue pause per creare atmosfera e preparare alla “botta”… sarebbero anche carine se non fossero estremamente ripetitive e poi la “botta” non fosse un giretto privo di mordente.

Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi (Platinette) “Io sono una finestra”: Lucio “Violino” Fabbri??! Lucio “Violino” Fabbri??! Platinette vestito da uomo???! Platinette vestito da uomo???! Bella voce. Non me lo aspettavo. Non che sappia cantare, ben inteso, però ha una bella voce calda più di quanto mi sarei mai aspettato. “Coscienza iconoclasta”… trovo che il pezzo sia scritto bene, quindi a questo punto quindi appoggio Lucio “Violino” Fabbri (scusare l’attacco pregiudiziale) lei canta discretamente, lui no. Ma nell’insieme probabilmente può competere discretamente, nonostante il tema dell’omo-tran-sessualità che ormai è diventato un must obbligatorio, e nonostante non sia gran che accettato nonostante tutto.

Annalisa “Una finestra tra le stelle”: Naranarananna narararananna narararananna, una lieve tendenza a Valeria Rossi ma meno di Chiara, non ho capito perché ogni tanto si scuote tutta a destra e sinistra, per il resto bella voce, discreta insomma, non noto particolari stecche, mi sembra che mi urli nell’orecchio di continuo e non capisco perché debba continuare ad urlare, per il resto il brano è di una banalità disarmante, forse perfino troppo banale per competere ai vertici, ma cara Annalisa, non disperare, quasi sempre alla fine vincono pezzi come il tuo.

Nesli “Buona Fortuna Amore”: perché un uomo si fa chiamare Nesliii? Ci sono rimasto maleeeee quando l’ho visto… il brano è un po’ cantilenanteeeee, e alla Vasco Rossiiiii, dei peggiori tempiiiiii, sembra più un testo da reppeeeeeeer, ma nell’insieme non è malissimooooooo, potrebbe essere Vasco Rosiiiiii che scrive una canzone con Jiovanottiiiiiii.
Ma ripeto nell’insieme non è malissimoooooo. Forse tutto sommatoooooo di questa serata mi pare uno dei miglioriiiiii.

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Questo blog non è solo sull’Uso Consapevole Delle Tecnologie

Questo è un blog politico. Che piaccia o no. Ma difficilmente mi si vedrà schierato a favore di un partito, o contro un partito… per partito preso.
Politica è essere o non essere razzisti, essere o non essere a favore dei diritti e delle libertà, politica è scegliere di buttare per terra una cartaccia o di raccoglierla e metterla in un cestino della differenziata, politica è scegliere tra accogliere o discriminare, sono tutte cose che non sono di destra o di sinistra, che non dovrebbero appartenere a l’uno o all’altra fazione politica. Sono “cosa pubblica”, sono bene pubblico.
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…si domani anch’io sarò soltanto uno che ha smesso di passare in queste strade, uno che altri evocheranno vagamente con un “che ne sarà stato di lui?”. E tutto quanto ora faccio, quanto ora sento e vivo non sarà niente di più che un passante in meno nella quotidianità delle strade di una città qualsiasi.Fernando Pessoa
Il libro dell’inquietudine

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