Staipa’s Blog

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Se stai guardando Greta Thunberg stai guardando un dito

Greta Thunberg Tempo di lettura 5 minuti

In questi giorni si fa un vociare enorme su una ragazzina di sedici anni o giù di lì. Parlano tutti di lei. Chi la osanna come salvatrice del mondo e i dintorni, chi dice che sia controllata dai poteri forti, chi sospetta che ci sia una dietrologia segreta, chi si lamenta che non abbia citato questa o quella nazione perché loro inquinano di più di noi.
Di nuovo come ormai tutto in questa società si sta riducendo la situazione ad un tifo. O sei a favore di Greta o sei contro Greta. Giornali sprecano pagine e pagine a lamentarsi o osannarla. Moltissimi giovani (e non) sono scesi in piazza a manifestare la propria opinione sull’argomento di cui Greta parla e tutti hanno cominciato a parlare di questi giovani. Chi li apprezza per l’impegno, chi si lamenta che vogliono solo saltare scuola, chi nota il fatto che abbiano tutti un cellulare o che inquinino, tutti che discutano sul fatto che siano le persone adatte o non adatte a questo genere di manifestazione, a questo genere di argomenti.

I ragazzi. Greta. Gli attivisti. Il Milan. La Juve. I Comunisti. i Fascisti. Il Bianco. Il Nero. I Giornalisti. Gli Studenti. I Presidi.

Sì. Ma l’argomento di protesta? Il significato della manifestazione?
Proviamo a vederlo con una metafora…

Sei seduto sui binari di un treno, ti ci sei messo tu. Ci hai messo un divano, una tv, il carica batterie del telefonino e ti sei seduto comodo comodo. Poi ad un certo punto è arrivato un tizio con la divisa delle ferrovie e ti ha detto “Ehi, amico, meglio che ti sposti perché sei sul binario del treno. Non che ti stiano per investire ma il rischio è comunque concreto.”
Tu sei abituato a mettere in dubbio le cose: pensiero critico lo chiamano. Non sei come la massa di scemi che credono a tutto. Hai aperto lo smartphone, hai digitato “percentuali di rischio di essere investiti da un treno”, hai scoperto che in genere le persone vengono investite nelle stazioni o nei passaggi a livello. Tu non sei ne in stazione ne su un passaggio a livello. Tutto tranquillo.

Frughi sotto il divano, trovi la caffettiera, la prepari e la metti sul fuoco.
Il tizio dopo un po’ ha cominciato a dirti che tra un tot di minuti passerà il treno diretto per Milano. Che insomma ora le cose si fanno concrete e che c’è pure un orario preciso entro cui se non ti sposti finirà male. Ti spiega che il treno non lo può fermare lui da solo perché senza la tua collaborazione lui può solo limitarsi a verificare dati e darti degli allarmi.
Tu hai di nuovo controllato: non sei in stazione, non sei ad un passaggio a livello. Il tizio deve certamente avere un secondo fine. Vuole rubarti la poltrona? Fa parte di un’industria di poltrone e vuole venderti la sua peggiore della tua? Potrebbe anche essere una vittima inconsapevole guidata da un potere forte e non sapere neppure lui cosa ci sta dietro. Ma tanto tu sai di non essere ne in stazione ne su un passaggio a livello quindi non importa. Tu sei più intelligente di lui. Professorone che non è altro.
Dopo un po’ il tizio comincia ad urlare, agitarsi, girarti attorno e dirti che sei pazzo, che stai per morire, che se non ti sposti sta per finire.
Sicuramente il fatto che si stia agitando è la prova che stai vincendo tu. I poteri forti dietro le sue spalle devono essere davvero tanti.
Nel frattempo vedi passare un uomo vestito da idraulico. Lui ti saluta e tu lo saluti, ma poi ti viene un dubbio. Decidi di chiedergli cosa ne pensa di questo tizio che continua a strillare e lui ti risponde “Non so, io non me ne intendo di treni, però ho sentito dire che anche se il treno stesse arrivando più indietro c’è uno scambio e girerà.”
Tu ti senti rassicurato e continui ad ignorare il ferroviere. Se qualcuno la pensa come te, significa che sei nel giusto.
Qualche tempo dopo arriva una ragazzina che sembra George in IT, e ti dice “Ciao, volevo dirti che io ho sentito il ferroviere. Mi sembra una persona competente e credo abbia ragione. Se non ti sposti tra cinque minuti passerà il treno per Milano e ti verrà addosso. Vedi? Questo è l’orario.”
Forse un minimo di dubbio ti viene ma poi ci ripensi e dici “Ma come? Si tratta di una bambina! Perché ascoltarla? L’idraulico dice che va tutto bene!” Così cominci a bullizzarla. Ti ricordi che ti hanno dato dello stupido da bambino e quella lì ha quella faccia strana, è sicuramente scema. Che poi chi si crede di essere? Un ferroviere? Come può permettersi di dirti cosa fare? E così ti perdi a pensare a lei, a lamentarti del fatto che sia lì che ti osserva con quell’aria inquietante. Poi pian piano un sacco di altri stupidi ragazzini si mettono accanto a lei. Mostrano cartelli, lanciano slogan. Vogliono tutti che ti sposti. Stupidi ragazzini plagiati dai poteri forti. Probabilmente il tizio di prima dei divani ha trovato la via giusta: paga la ragazzina che aizza i ragazzini così sembra tutto più reale. Ma tu sai di essere più intelligente. Sai che non sei in stazione, non sei su un passaggio a livello e soprattutto l’idraulico ha detto che qualcuno gli ha detto che c’è uno scambio più indietro. Stupidi ragazzini.
Poi d’un tratto senti il fischio forte, sembra si avvicini.
Stupida ragazzina. E stupidi i ragazzini plagiati che le vanno dietro.
Tu lo sai cos’è quel suono, è solo il caffè che avevi messo su qualche tempo prima.
Stupida ragazzina. E stupidi i ragazzini plagiati che le vanno dietro.
Tu non sei in una stazione. Tu non sei su un passaggio a livello. E poi l’idraulico ha detto che c’è uno scambio.

La gran parte della gente la sta vedendo esattamente così. E con questo non voglio dire che Greta abbia ragione o torto. Che ci siano o non ci siano poteri forti. Ho una mia opinione (che per la cronaca sta con il 99% dei climatologi, perché so come funzioni una ricerca scientifica e il peer review), quello che voglio dire che è dovreste tutti concentrarvi su se quel treno stia per spiattellarvi o no. Greta indica qualcosa e voi guardate lei e chi le sta attorno invece di guardare quello che vi sta indicando. Giudicate se sia coerente, vestita bene, intelligente, informata, bella, brutta e non guardate cosa sta cercando di farvi guardare.

Quando il dito indica la luna lo stolto guarda il dito.

Proverbio Cinese

E la gente in questi giorni lo sta facendo benissimo.
Ad esempio sono sicuro che buona parte di quelli che ora leggendo stanno borbottando si focalizzeranno sul fatto che ci ho messo una caffettiera ma non un fornello, invece di focalizzarsi sul tema.


Disclaimer su racconti e poesie

Tutto ciò che leggi qui dentro è una libera rielaborazioni di vissuti, sogni e immaginati. Non rispecchia necessariamente la mia realtà. Se chi legge presume di interpretare la mia vera persona sbaglia. Se chi legge presume che tutto sia inventato sbaglia parimenti. Se tu che leggi mi conosci, leggimi come leggeresti uno scrittore sconosciuto e non chiederti altro di diverso di ciò che chiederesti di questo.

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14 thoughts on “Se stai guardando Greta Thunberg stai guardando un dito

  1. Ci farà fuori qualcun’altro.
    Quello lì.
    Quello che sta dall’altra parte dello specchio e continua a guardarci mentre ci radiamo o ci laviamo i denti.

    1. Stefano Giolo si beh, fanno tutti e due parte della schiera di persone dalle dubbie competenze e stabilità psicologica, in grado di muovere enormi masse di persone senza che queste sappiano esattamente perché o contro di chi/cosa.
      Ce ne sono state di persone del genere nel corso della storia, raramente hanno portato a sviluppi positivi.

    2. Non credo che le persone siano importanti, durano pochissimo e scompaiono nel nulla. Le idee tendono invece a restare.
      Io spero che l’idea che il mondo si possa migliorare e che per tanto si debba migliorarlo continui a galoppare fino a far si che (per convinzione, o soldi, o per le poltrone nei parlamenti) chi può davvero fare qualcosa lo faccia.

    3. Ovviamente trovo più utile quello che fa Bill Gates (vedesi documentario “Inside Bill’s Brain”), ma le persone come lui possono fare poco solo con i soldi se la gente comune non cambia i governi con i voti.

    4. Voto e volontà delle persone non sono associati al desiderio di bene comune . Tendenzialmente l’essere umano è egoista. Vanno trasformate cultura e mentalità e ci vogliono secoli.

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