A volte capita di trovare un brano musicale, per caso, per destino, o per sconosciuta serendipità, oggi ne sto ascoltando ossessivamente uno, in questi giorni ne stavo ascoltando ossessivamente un altro.
Sono settimane che vorrei scrivere qualcosa che si chiamerà “Il Destino Razionalista” che spiega tutto questa serendipità che ognuno incontra ogni giorno nella propria vita, ma lo spiega nel modo più scettico e razionalista che mi sia mai capitato di pensare: il destino concetto irrazionale spiegato con il razionalismo.
Nel frattempo, questo razionale lato si scontra contro incontri contrari al controllo, che rivolgono, stravolgono, coinvolgono momenti, persone inaspettate.
Lo rifuggo e rincorro, con parte e parte trafitto da parte a parte.
In passato ci ho messo mesi a scrivere qualcosa come quello che vorrei scrivere, ma non c’è fretta perché anche questo è cambiamento.
Ho finito un secondo romanzo, forse non avevo neppure scritto qui di averne iniziato un primo e il cervello ruota rivolta scalpita per iniziarne uno nuovo, quello è in testa da quasi dieci anni, credo dal 2005, quando ne tirerò fuori gli appunti lo saprò, ma non è ancora il tempo.
Oggi è il tempo di ascoltare questo brano, a ripetizione, mille e mille volte e mille ancora.
Mi ispira la scrittura di qualcosa di nuovo, che non ha a che fare col destino ma che è destino, mi ispira lo scrivere cose nuove che non ho mai scritto.
Intanto vago e divago nel vano e insano percorso che si forma nella mia mente.
E così quando il mio lato razionale spinge per scrivere qualcosa di nuovo accanto l’irrazionale spinge per contraddirne con coerenza.
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