Da Najera a Grañón
Mio zio ha vissuto fino a 100 anni e lo deve tutto ai funghi. Non ne ha mai mangiati.
-Leopold Fechtner –
Ieri siamo andati a mangiare in un ottimo ristorante locale. Non mi dilungheró nei dettagli ma racconterò solo un episodio chiave, quello che mi vede protagonista nell’ordinare una zuppa di verdure e chiedere nonostante i funghi non siano verdure se la zuppa ne contenesse. Chi mi conosce ben sa. A questa richiesta la cameriera, convinta, ha affermato non essercene salvo poi servirmi un piatto che ne conteneva uno enorme al centro sostenendo che non fosse un fungo, ma uno champignon. Non vorrete mica dirmi che uno champignon è un fungo!? Molti altri gli avvenimenti al ristorante che tacerò, basti sapere che questa mattina ho incontrato un simbolo chiaramente rappresentante un occhio e Cthulhu che mi guardava come a dire “Eh, lo so, ho visto tutto, ma il cammino è anche questo”.
Abbiamo poi incontrato il nano gigante che percorreva la nostra strada a ritroso, già arrivato e allegro leggendo qualcosa. Nello stesso punto, a 22 km dalla partenza abbiamo incontrato compagni di viaggio distrutti e noi li abbiamo salutati con la fierezza di chi sa di star per fare altri 7 km.
Poco dopo Chan, il nostro amico vietnamita del primo giorno, è passato salutando felice e avvisandoci di voler raggiungere un paese 20 km più avanti. Temo non lo rivedremo mai più.
Oggi stupendo ostello donativo, cena comunitaria, mal di piedi.
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