Da Oncina a Hospital de Ã’rbigo
Un mio amico giocava a scacchi: ha chiamato il veterinario perché il cavallo non mangiava.
I fichi d’India
L’accoglienza di ieri in ostello è stata piacevole, abbiamo incontrato solo tre italiane: una veterinaria dagli occhi giallo gatto, sua cugina ed un’amica. Parlare in italiano sul cammino è stato perfino quasi strano ma comunque piacevole. Abbiamo avuto modo di cenare con loro, anche perché nel piccolo paesino non c’era altro, ma era comunque un piccolo angolo di un bel mondo di pace.
A proposito, le scritte dell’odiatore seriale stanno via via scemando, non solo perchè sia scemo ma stanno calando di numero. Non è necessario uno studio di geographical profile alla Kim Rossmo per immaginare che abiti a pochi km da Leon e sia piuttosto pigro.

Oggi abbiamo fatto 25 km con più energia del previsto, alle 14 eravamo già alla meta senza troppa fatica. Alle 12:30 invece Niobe si era già macchiata la faccia, la felpa e i pantaloni mangiando un ottimo panino al salame e pomodoro. Non oso immaginare come arriveremo a Santiago.
L’albergue di oggi è grande e accogliente, con tanto spazio e un bel giardino. Se avessero della birra la berrei volentieri sdraiato in giardino ma mi tocca scrivere questo articolo a palato asciutto. Per queato credo che ora andremo a fare un giro per il paese a scoprire ristoranti, bar e supermarket.
A domani.

Lascia un commento