Da Leon a Oncina
L’universo è la mia casa… la voce sommessa di questo mare infinito mi invoca e mi invita a vivere senza catene… la mia bandiera è un simbolo di libertà .
Capitan Harlock
Oggi tappa “breve”. Partiti alle 4 del mattino da casa siamo arrivati in aeroporto alle 5 e mezzo con il brividino tra le scapole dello sciopero dei piloti Ryanair. In aeroporto abbiamo subito incontrato il primo personaggio “strano”, Capitan Harlock. Un ragazzo simpatico e patito di vecchi cartoni dei tempi d’oro.
Assieme ad Harlock abbiamo sorvolato il pianeta fino ad arrivare a Madrid dove con incredibili avventure abbiamo attraversato la Spagna fino a Leon. Qui ci siamo separati dal Capitano (non quello ciccione con la felpa e il costume da bagno) che si è fermato a fare rifornimenti. Noi invece siamo partiti verso Oncina. Probabilmente lo incontreremo ancora, anche perché -ainoi- abbiamo scordato un sacro selfie.
Il tragitto non è stato dei più emozionanti. Zona industriale, smog, noia, ma uscendo da una grande città era prevedibile. Abbiamo fatto solo pochi chilometri, il giusto da raggiungere il primo minuscolo paesino, in qualche modo davvero il nostro inizio nel magnifico Ostello El Pajar. Un piccolo angolo di antico dopo la fuga dalla grande civiltà . Da domani si comincia davvero.


Piccola nota negativa l’odiatore seriale. Un simpatico microcefalo che si è divertito a scrivere su tutti i cartelli frasi di odio contro femministe, aborto, migranti, vegani e quant’altro gli aggradasse. Voglio sperare che sia qualcuno del luogo e non qualcuno si sia preso il tempo durante il cammino di fare tutto questo lavoro. Ma è la pace che vince. Sempre e comunque.
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