Ieri un mio vecchio amico è diventato prete, non capitano tutti i giorni ste cose…
per anni ha fatto scoutismo con mio fratello e per uno con me, quando ero piccolo, così alla festa sono stati invitati i mitici capi scout di quei tempi, tra essi Ema, il mio primissssimo capo scout e sua moglie Sara. Sono i due capi a cui sono legato di più, non lo so il perché ma sono sempre stati i miei preferiti, quelli da cui ho preso di più (assieme a Marco e la Chiara e in genere gli altri che all’epoca hanno fondato il gruppo).
Per me è stato una specie di viaggio mistico.
Nella mia storia di scout ho avuto diversi problemi e sconfitte, non ho mai preso la partenza, sono stato più o meno forzato ad andarmene dalla comunità capi perché per qualcuno risultavo scomodo (soprattutto per il prete) eccetera. Abbiamo parlato un sacco della mia storia e lui mi ha raccontato della sua.
Stupendo.
Vedere che lui, mio educatore in infanzia non avesse mi preso la partenza che il mio gruppo scout è nato perché il gruppo dei suoi fondatori sono stati cacciati dalla parrocchia dove agivano perché il prete non voleva una ragazza che aveva una relazione con un divorziato, vedere che da questo loro cambiare luogo è nato molto di ciò che mi ha fatto essere chi sono, ricordare che lui come me è un informatico… insomma… è stata un esperienza, un viaggio nel passato e nelle prospettive del futuro davvero incredibile, e in tutto questo attorno giravano quelli che tre anni fa erano i “miei ragazzi” ed ora sono cresciuti, le ragazzine quasi donne, i ragazzini quasi uomini, che ancora mi salutano, mi dimostrano la stima che i coeducatori non mi riconoscevano solo perché avevo metodi diversi dai loro o perché avevano paura di schierarsi a favore di quel terzo del gruppo che veniva denigrato da quel decimo del gruppo che contava più del resto.
Un esperienza stupenda che mi ridà forza mi fa credere di nuovo in ciò che faccio, nella forza della proposta che facciamo.
Grazie Ema. Grazie di avermi fatto vedere quel poco che è servito poi a farmi crescere più di tutto quel tanto che mi è stato mostrato dopo da altri.
Grazie.
Per me è stato una specie di viaggio mistico.
Nella mia storia di scout ho avuto diversi problemi e sconfitte, non ho mai preso la partenza, sono stato più o meno forzato ad andarmene dalla comunità capi perché per qualcuno risultavo scomodo (soprattutto per il prete) eccetera. Abbiamo parlato un sacco della mia storia e lui mi ha raccontato della sua.
Stupendo.
Vedere che lui, mio educatore in infanzia non avesse mi preso la partenza che il mio gruppo scout è nato perché il gruppo dei suoi fondatori sono stati cacciati dalla parrocchia dove agivano perché il prete non voleva una ragazza che aveva una relazione con un divorziato, vedere che da questo loro cambiare luogo è nato molto di ciò che mi ha fatto essere chi sono, ricordare che lui come me è un informatico… insomma… è stata un esperienza, un viaggio nel passato e nelle prospettive del futuro davvero incredibile, e in tutto questo attorno giravano quelli che tre anni fa erano i “miei ragazzi” ed ora sono cresciuti, le ragazzine quasi donne, i ragazzini quasi uomini, che ancora mi salutano, mi dimostrano la stima che i coeducatori non mi riconoscevano solo perché avevo metodi diversi dai loro o perché avevano paura di schierarsi a favore di quel terzo del gruppo che veniva denigrato da quel decimo del gruppo che contava più del resto.
Un esperienza stupenda che mi ridà forza mi fa credere di nuovo in ciò che faccio, nella forza della proposta che facciamo.
Grazie Ema. Grazie di avermi fatto vedere quel poco che è servito poi a farmi crescere più di tutto quel tanto che mi è stato mostrato dopo da altri.
Grazie.
2 risposte a “Incontro quasi mistico”
Bello avere dei punti di riferimento…
che brutta cosa i “gruppi”!
e che bella cosa la condivisione!