Non è passato molto dal 7 gennaio 2021, quando WhatsApp spaventata tutti con un aggiornamento della privacy malfatto (di cui avevo parlato qui https://wp.me/pQMJM-27x) in cui almeno all’apparenza dichiarava che avrebbe condiviso con Facebook molte nostre informazioni.
Ne era seguito un fuggifuggi dall’applicazione abbastanza imbarazzante, soprattutto quando molti condividevano proprio su Facebook o su Instagram il loro imbarazzo. Sembra che il nome Facebook sia ormai assimilabile al Babau e tutte le sue società satellite invece no.
Non mi dilungherò ulteriormente su cose già dette come fatto negli articoli WhatsApp? Telegram? Signal? Sono sicuri? (https://wp.me/pQMJM-27a), Cosa sa Facebook di me? Cosa sa Google di me? (https://wp.me/pQMJM-26S), e su Cosa può scoprire una persona dai miei profili social? (https://wp.me/pQMJM-2ab) articoli che da soli dovrebbero servire a far capire che WhatsApp, al contrario di altre app di messaggistica, non può leggere i nostri messaggi, che le cose che Facebook sa di noi sono quelle che decidiamo di regalargli e che i rischi di privacy sono soprattutto altri che rischiano di essere sottovalutati. Soprattutto quello che I social possono influenzare la mia mente (https://wp.me/pQMJM-27V).
Questa volta in ogni caso WhatsApp si è organizzato per spiegare in maniera più precisa e meno spaventosa che cosa sia il cambiamento della privacy, tra l’altro non obbligando a leggere le policy di privacy sul sito (Informativa sulla privacy – febbraio 2021 (whatsapp.com)), cosa che sembra terrorizzare l’utente medio, ma fornendo una spiegazione semplice, puntuale e chiara della modifica.
Come già previsto quello che accadrà è sostanzialmente una modifica per le funzioni per aziende. Per semplificare la vita alle aziende verrà data la possibilità alle stesse di utilizzare i robot di auto risposta di Facebook e per tanto alcune informazioni in quel caso dovranno necessariamente essere condivise con Facebook stesso. Si tratta di una funzione che potrà essere usata solo ed esclusivamente se l’utente sceglie di interagire con account aziendali, i quali saranno bene indicati, per tanto nell’uso comune non cambierà assolutamente nulla riguardo alla privacy.
Sarà facoltativo da parte di ogni utente poi interagire o meno con questi account aziendali.
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