Non è facile esporsi su questo tema, soprattutto quando si ha il ruolo “pesante” di educatore in un’associazione cattolica, soprattutto quando ciò che scrivi potrà essere letto dai ragazzi a cui cerchi di passare dei valori o dai loro genitori.
Il rischio di essere frainteso è grande e così è diverso tempo che penso se espormi o meno a riguardo di questa tematica.
Il crocefisso nelle scuole, nei luoghi pubblici.
Crocefisso si? Crocefisso no?
Io sono dell’idea Crocefisso non mi importa.
Partiamo però dal principio.
Qual’è il motivo per cui chi sostiene l’importanza di questo simbolo si infervora così tanto?
Per lo più le motivazioni di cui ho sentito parlare sono perché fa parte della cultura e dell’identità Europee e Italiane, si questo è vero. Ma se così fosse perché non mettere in tutti i luoghi pubblici l’immagine di Leonardo da Vinci, o quella di qualche altro personaggio che è stato fondante e fondamentale per la nostra cultura e affermazione nel mondo?
Non sarebbe la stessa cosa?
Quel simbolo, quella croce, rappresenta ciò in cui credo, rappresenta ciò su cui si basa la mia vita, le mie scelte, il mio essere, rappresenta la mia vita.
Non la tua, la sua, quella del mio vicino, quella dell’Italia o dell’Europa.
Quel simbolo, quella croce se si limita ad essere un’immagine che rappresenta una cultura per quanto mi riguarda è meglio sparisca dalla circolazione, perché Cristo, per chi ci crede, non si è immolato sulla croce per la cultura. Lonardo da Vinci si è immolato per la cultura, Cristo lo ha fatto per ben altri valori.
In casa mia ci sarà sempre un crocefisso, al mio collo, o su qualcosa che indosso ci sarà sempre, e sarà sempre dentro di me, ma sinceramente che sia tenuto per “cultura” non mi interessa proprio.
Se venisse tolto un po’ mi spiacerebbe, si, ma credo che sia il popolo a dover scegliere, la maggioranza, e per me sia la maggioranza a scegliere e che se il motivo di una scelta è un motivo culturale, beh la cultura cambia, si evolve, cresce e cala, la religione no. Dio no. Dio rimarrà anche se toglieranno i crocefissi.
Perché, se proprio dobbiamo parlare del mantenimento della cultura, non obblighiamo i giornalisti e la tv a parlare in Italiano corretto, perché non togliamo parole come “premier”, “devolution”, “hardware”, e non utilizziamo invece le parole italiane che descrivono lo stesso concetto? Se parliamo di cultura perché non togliamo il grande fratello in favore di qualche programma culturale? Se parliamo di cultura perché non finanziamo il teatro, la letteratura, la pittura, la musica (quella studiata, quella vera, non quella che fa soldi) invece di parlare se tenere o meno un simbolo nei luoghi pubblici?
Vogliamo fare cultura? Facciamola, non stiamo a litigare sulle cose di forma.
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