Le partenze son sempre istanti importanti, ma per quanti una partenza ha il significato che ha per te, per me, per tutti quelli della nostra specie?
Ma anche tra questi per quanti la partenza significa così forte quello che significa per te, e per me che invece in un pomeriggio d’estate, seduto attorno ad un cerchio al sentire la parola “diverso” ho deciso di partire diversamente?
Ricordo, penso ancora a cosa farei alla mia partenza certe volte, quali segni farei, penso a chi parte e penso “Io alla mia partenza farò…. ah…. no, non lo farò più oramai”.
Penso al simbolo che regalerei a te creandolo con le mie mani… quanto ci vorrebbe? Una settimana? Forse di più tra il cercare il materiale, definire il progetto per intero e il realizzare il tutto e poi?
E poi te lo darei e non importa la tua reazione.
Vorrei essere lì come a vedere un film, vedere scorrere le scene senza disturbare il tuo momento, senza esistere davvero lì, ma vedere il tuo sorriso, le tue lacrime che senza dubbio scorreranno, le lacrime degli altri, e gli abbracci, abbracci veri, abbracci di chi ti vuole bene, di chi ha condiviso con te gran parte della tua vita, di chi… chissà forse la condividerà ancora e forse no. Vedere il tuo genio e la tua poesia e la tua arte come avranno disegnato ogni istante, ogni segno, il luogo stesso, certamente tra le montagne e il lago, Malcesine? Forse si, se ti conosco un po’.
Finisce qui qualcosa, inizia qui qualcosa.
Prendi in mano la tua storia e traducila in qualcosa di concreto per il mondo. Sii sale della terra ora, vai, buona strada.
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