Era un po’ che non parlavo di Progressive e mi accorgo che in passato avevo parlato proprio del Banco Del Mutuo Soccorso. In questi giorni ascolto a ripetizione il doppio album “Gli Anni 70” e così riflettevo sulla scena progressive attuale… sarà che Il Banco sono uno dei migliori gruppi storici del Prog Italiano, sarà che alcuni loro brani mi portano alla mente ricordi più o meno passati…
L’amore 750.000 di anni fa
Pensavo al Prog oggi, pensavo a come tanti giovani prendano oggi quello che credo sia la parte meno piacevole del prog, prendono il fare suonli lunghi, pezzi strumentali con intro chilometrici e testi praticamente sparati a caso infarciti di paroloni che suonano poetici ma non vogliono dire nulla, o leggendo articoli di giornale o urlando.
Molti dicono che il Prog sia morto, io francamente credo di essere d’accordo, ma non tristemente.
Il Prog, rock progressivo, era una corrente musicale d’avanguardia volta alla sperimentazione, il Prog era Avanti nel tempo. Era dove poi col tempo solo più tardi gli altri sarebbero arrivati. Stupendo.
Ascolto alcuni pezzi prog degli Area, della PFM, del Banco, e sono ancora moderni, terribilmente infinitamente moderni, ma non più proiettati al futuro, ormai il futuro di quella musica è stato preso, nel bene e nel male, quei suoni acquisiti. Restano di una bellezza sconvolgente, di una delicatezza, rabbia, forza, emozione pazzesca. E ora? Ed ora esiste ancora musica d’avanguardia, rara ma esiste, ma non può essere prog. Non può essere quello che era Prog nei fantastici anni rock degli anni 70, se il prog fosse rimasto quello di allora beh… non sarebbe più innovazione, non sarebbe più Prog, se il prog fosse cambiato e non fosse più quel rock degli anni 70… non verrebbe più riconosciuto come Prog.
Quindi credo che il Prog sia morto e che la musica di oggi non possa che essere altro, che sia giusto che chi ascolta Prog apprezzi ancora quei gruppi che trenta, quaranta anni fa hanno fatto la storia, hanno insegnato a tutti cosa significa suonare e tutt’ora avrebbero da insegnare a praticamente tutti quelli che fanno queste scadenti musiche che sentiamo in radio. Ma il Prog è morto, e chi fa il prog oggi o rievoca quel passato glorioso o cerca un innovazione che non è quella che cercava il Prog.
Ciò nonostante attendo. Attendo quando potrò metter su il mio progetto Prog, e innovare, ricercare, e trarre dal passato. Si Il Prog è morto, ma Dio… come mi piace ascoltarlo, crearlo, amarlo. E se non vi va….
Non Mi rompete
Vi lacio infine con un pezzo lungo ma veramente stupendo da ascoltare in due parti
Ed uno dei pezzi che tanto sto ascoltando in questi giorni… (forse pensando ad “Eri qui ” che nel frattempo cresce…. “Ed io canto”